SCHLAFLOSIGKEIT
Nekropole von Pantalica
ein froher hauch von gefiedertem
widerspruch dem grünen licht:
das meer in den blättern.
ich: dissonant. und alles, was mir zur freude entsteht,
zerreißt die zeit; ein schwaches echo
hegt sie davon in baumesstimme.
die liebe zu mir verloren,
unmenschliches gedächtnis:
auf die toten strahlen himmlische wundmale,
gestirnte körper steigen in die flüsse:
es mattet leise eine stunde milden regens,
oder regt ein singen in dieser ew’gen nacht.
seit jahr- und jahren schlafe ich in der
offenen grabkammer meiner erde,
algenschultern gegen graue wasser:
in der stillen luft donnern meteore.
SALVATORE QUASIMODO (dt. von mir)
INSONNIA
Necropoli di Pantàlica
Un soffio lieto d’alati
a verde lume discorde:
il mare nelle foglie.
Dissòno. E tutto che mi nasce a gioia
dilania il tempo; un’eco appena
ne serba in voce d’alberi.
Amore di me perduto,
memoria non umana:
sui morti splendono stimmate celesti,
gravi stellati scendono nei fiumi:
s’affioca un’ora di pioggia soave,
o muove un canto in questa notte eterna.
Da anni e anni, in cubicolo aperto
dormo nella mia terra,
gli omeri d’alghe contro grige acque:
nell’aria immota tuonano meteore.
Pantalica Hierzu ein Erzählband des sizilianischen Autors Vincenzo Consolo, einer meiner ‚preferiti‘, autore di tipo sociale, Träumer, großer Sizilien-Chronist:
Le pietre di Pantalica
Complimenti per la traduzione. m.
grazie!
Preferirei leggerlo in italiano: darò un’occhiata, la prossima volta, a Roma.
Certo. Ci ho solo pensato agli altri lettori… 🙂
Consolo è anche poeta, qui un bel sito, dove spiega il suo uso della lingua, interessantissimo secondo me. L’ho conosciuto a Milano, anni fa. Uomo di carattere, uno dei grandi, amico vicino di Sciascia (che morì nel ’89). Una voce importante nella letteratura contemporanea, voce di resistenza contro la perdita della lingua, della cultura letteraria, l’abuso degli antenati.
pulce è
fuori mercato
lo dice
l’orecchio
da non
mercante
può sembrare strano, ma non so che succede veramente nella letteratura, so solo, che succedo. in essa. …e pensare che l’ultimo autore italiano fu landolfi. no… mettiamoci pure magris. l’apprezzo molto. nella stessa scia ci potrebbe stare anche savinio. per il resto un addentrarmi per poi arrivare ad un „non ne posso più“: vale per i vari busi-benni-eco. evviva gli orsi siciliani!
ma no non sembra strano. Capisco molto bene. E sottoscrivo. Pure mi attrae questo gesto, la mano che scrive diventa la mano che respinge. Mi butto nelle periferie. Per trovare voci come quella di Biagio Marin, p.e. Altri. Le voci delle isole. Strano. Le isole hanno voci diverse, mi sembra.
„la mano che scrive diventa la mano che respinge“ – questa mi piace assai. quasi come dire: le parole tracciano confini. e non possono neanche fare diversamente. a meno che… lasciare tra le parole qualche buco per permettere al cane di uscire in campo aperto. non so se le isole hanno voci diverse: non ne ho conosciuto molte, e l’associazione che ho con le isole sono le navi, piuttosto. il trattino della scia dietro la nave. ma potrebbe anche essere giusto, dire così. per il semplice motivo che, quando stavo a Berlino da studente, mi trovavo su un’isola. ci avviciniamo.
E le isole … un tentativo continuo di avvicinamento. Il continente, la terra ferma.
Consolo diceva che il mare è un posto, dove non esistono ne storia ne futuro, dove siamo nel presente assoluto. Tutto quanto che troviamo sulla terra ferma. Le navi quindi – per andare da un punto all’altro – attraversano il mare. Mi piaceva molto questa idea (questo come aggiunta al trattino della scia dietro la nave… come un scritto che subito svanisce nelle grande acque).
il mare aiuta, perchè sottrae tante cose che altrimenti ci sembrano troppo cariche – appunto – di storia, di futuro di cui non riusciamo a liberarci. ma il presente assoluto non sta nelle cose, né in chi si trova in mezzo alle cose che vede. sta nella percezione dell’esserci in un dato momento.
La nave prima di partire per Pantelleria
*
Consolo diceva queste parole mentre parlava del suo romanzo Il sorriso dell’ignoto marinaio, dove c’è sempre una nave che arriva o parte. Sul mare si svolgono le scene di atemporalità, momenti eterni, si potrebbe anche dire che non sono legati a una epoca precisa. Ma senz’altro è vero anche questo: che non possiamo liberarci della nostra storia. O forse… per attimi soli…
la vela gonfia il suo voler essere e promette un avanti sulla distesa di un essere colmato sì in apparenza, ma non colmabile oltre il il – mi viene da dire. un protendere. siamo oltre le colonne.
niente Consolo nelle librerie romane che frequento (feltrinelli, mel bookstore, libreria termini – assi grosse tutte quante) : e quanto lo odio, quest’ordine a secondo delle case editrici, non si trova mai NIENTE.
ma no, davvero? non ci posso credere. Mi pare quasi impossibile.
Non c’è un „Amazon“ italiano? Ho provato cercarlo, ma ogni volta che inserisco http://www.amazon.it non succede niente. Per me c’è sempre il problema di ordinare libri italiani. Costa moltissimo se sono nuovi, ma dove cercare libri usati che vengono spediti anche all’estero?
Mah.
No non c’è un amazon italia, bisogna fare riferimento a http://www.bol.it dove le pietre di Pantalica non sono disponibili. Per i libri usati, qualcosa si trova anche su http://www.zvab.de . Ma le pietre di Pantalica sono solo disponibili in tedesco. Mi farò un cuscino di una pietra di Pantalica, e ci dormirò sopra. La mattina dopo porgerò la mia testa sul soffice guanciale di un scirocco che mi coprirà di sabbia di deserto. Così potrò finalmente disertare di zerto. sa-ha-rà. sarà.
Uuuh
Così stanotte dormirò per la prima volta sul cuscino di pietra. Cos’ha detto quel Signore? Che il cuscino è di Pantalica? (Speriamo che ho fatto bene di dargli tutti i miei libri in cambio per questo favoloso cuscino…).
PS: merci … 😉
O!O! Totus floreo! (Carmina burana)
Grazie per il Totò! (Spero di non dover dormire mai in treno con un deputato democristiano (sembra effetivamente un po‘ stanco : che pizza!)).